Springe direkt zu Inhalt

"Torino è casa nostra" (Laterza 2015). Incontro online live con l'autore Giuseppe Culicchia

<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/iGlCAPmS-WU" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>

Youtube

La primavera della letteratura italiana

In lingua italiana con traduzione consecutiva in tedesco.

Torino è una città diversa a seconda di chi la vive e la osserva, di modo che oltre alla mia c’è anche la vostra. O meglio: ci sono le nostre. Siamo poco meno di un milione da queste parti, perciò ci sono poco meno di un milione di città differenti. 

«Torino, nel corso degli ultimi anni, ha davvero cambiato pelle e ha cominciato a scrollarsi di dosso gli stereotipi che un tempo saltavano fuori solo a nominarla: la‘grigia città industriale’, il ‘laboratorio’, la ‘culla dell’Azionismo’ capace di coniugare la ‘cultura operaia’ con il ‘catalogo Einaudi’. Più di ogni altra città italiana, Torino ha saputo rinnovarsi facendo un triplo salto mortale carpiato, e tra un’Olimpiade e una cementificaz… pardon, una riqualificazione urbana, si è magicamente trasformata nella ‘Città della Movida’. E allora Torino è casa miache ho scritto qualche anno fa aveva bisogno di qualcosa di più di una rinfrescata. Così mi sono detto: vale la pena riscriverlo daccapo.» 

Ritratto di un luogo fuori del comune, Torino è casa nostra racconta, tra momenti di comicità e spunti di riflessione, una città viva e piena di sorprese. Perché Torino è Torino, non è una città come un’altra. 
 
Giuseppe Culicchia è nato a Torino il 30 aprile 1965. Ha pubblicato i primi racconti nell’antologia Papergang Under 25 III (a cura di Pier Vittorio Tondelli, 1990). Oltre a Tutti giù per terra (1994, Premio Montblanc e Premio Grinzane Cavour Autore Esordiente, diventato nel 1997 un film per la regia di Davide Ferrario) ha pubblicato: con Garzanti Paso Doble (1995), Bla Bla Bla (1997), Ambarabà (2000), A spasso con Anselm (2001), Liberi tutti, quasi (2002), Il paese delle meraviglie (2004, Premio Grinzane Cavour Francia) e Un’estate al mare (2007), tradotti in una decina di lingue; con Mondadori i romanzi Brucia la città (2009), Ameni Inganni (2011) e Venere in metrò (2012); con Einaudi l’atto unico Ritorno a Torino dei Signori Tornio (2007); con Feltrinelli Sicilia, o cara. Un viaggio sentimentale (2010) e Ba-da-bum! (Ma la Mole no) (2013), con Rizzoli Ma in seguito a rudi scontri (2014). Ha tradotto, tra gli altri, Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis.


Giuseppe Culicchia, Torino è casa nostra, Laterza 2015; 
trad. ted.: Turin ist unser Haus. Reise durch die zwanzig Zimmer der Stadt; aus dem Italienischen von Julika Brandestini, Verlag Klaus Wagenbach 2020

#primavera_italiana 

#LaCulturaNonSiFerma #iorestoacasa #WeAreItaly #StayTunedOnIT