Risorsa o disfluenza? Osservazioni a partire da corpora di italiano parlato patologico dell'età adulta e senile
CONFERENZA
Prof. Dr. Francesca Dovetto (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Introduzione e moderazione: Prof. Dr. Annette Gerstenberg (Universität Potsdam)
In lingua italiana
In cooperazione con l'Istituto di filologia romanza della Universität Potsdam
Partecipazione possibile in presenza e online via Zoom. Si prega di inviarci una e-mail (italzen@zedat.fu-berlin.de) per ricevere le credenziali di accesso.
Sulla conferenza
Cosa è disfluenza? Disfluenza è una interruzione del flusso verbale che sembra opporsi alla regolare fluidità del discorso parlato. In realtà gli studi più recenti condotti su raccolte di parlato, soprattutto spontaneo, suggeriscono che il fenomeno delle disfluenze, più che essere la controparte della fluenza nel discorso, rappresentano un correlato necessario ad assicurare la buona riuscita dell’evento comunicativo. Non va dimenticato infatti che il parlato è una comunicazione multimodale, data dall’integrazione di più canali simultanei (fonico–uditivo, gestuale–visivo), per cui i testi parlati rappresentano il risultato dell’intreccio tra l’uso del codice verbale e della multimodalità parlata e pertanto sono caratterizzati da una struttura testuale fortemente discontinua sia a livello di contenuto che a livello della sequenza verbale. D’altra parte, la necessità di organizzare il proprio discorso in tempo reale comporta frequenti interruzioni del flusso verbale. Queste interruzioni possono pertanto sia rappresentare una ‘traccia’ delle difficoltà che il parlante può incontrare nella pianificazione, elaborazione o produzione della stringa fonica ma possono anche costituire delle ‘risorse’ funzionali alla buona riuscita dell’evento comunicativo. La pausa, ad esempio, sia essa vuota o piena, può anche costituire un'importante risorsa espressiva, ampiamente utilizzata nella comunicazione parlata, veicolo di sensi molteplici (in tal caso in retorica è detta interruptio, interruzione (inattesa) nel flusso del discorso che crea una nuova frase, con sensi nuovi e inediti). Lo stesso fenomeno, ossia l’assenza di fonia, può tuttavia anche costituire una rottura irreversibile della catena fonica, e quindi non essere più una risorsa ma una vera e propria dis-fluenza. Nel flusso del parlato questo vuoto di fonia si intreccia e si confonde poi con la ricorrenza anche di altri fenomeni disfluenti, tipici del parlato stesso, come le interruzioni del flusso sonoro dovute alla ripianificazione del discorso (normofasica quanto patologica), le ripetizioni e altri fenomeni di ‘riparazione’ del già detto.
Le molteplici declinazioni dei fenomeni cosiddetti di disfluenza richiedono pertanto approcci diversi e portano a diverse riflessioni le quali, tuttavia, non possono trascurare il fatto che ogni nostro atto comunicativo è irripetibile, in quanto la variabilità investe tutti i livelli della comunicazione parlata, dai suoni alla grammatica e al lessico, ed è proprio questo aspetto che rende così complessi i processi naturali della decodifica così come ogni rigida tassonomia di questi stessi fenomeni.
In questo contributo esporrò alcune riflessioni a partire dall'analisi di corpora acquisiti e/o in corso di acquisizione e annotazione relativi al parlato spontaneo, italiano, adulto e senile, sano e patologico.
Zeit & Ort
09.07.2025 | 10:15
Aula 1.02.0.15,
Universität Potsdam,
Am Neuen Palais 10