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Opera - Didone abbandonata

Didone abbandonata è il primo melodramma scritto da Pietro Metastasio. Fu composto nel 1724 e venne eseguito per la prima volta il primo febbraio dello stesso anno nella versione musicale di Domenico Sarro. In seguito il dramma vennne musicato fra gli altri da Scarlatti, Albinoni, Händel, Galuppi e Jommelli.

Argomento: L’argomento prende spunto dall’episodio narrato da Virgilio nell’Eneide, a cui però Metastasio aggiunge alcune figure ed elementi dell’intreccio. Didone, fuggita in Africa dopo che le è stato ucciso il marito Sicheo, edifica la città di Cartagine. Viene chiesta in moglie da molti, soprattutto da Iarba, il re dei Mori, ma rifiuta ogni proposta di matrimonio avendo giurato fedeltà al marito defunto. Quando però Enea viene portato da una tempesta sulla spiaggia di Cartagine, Didone lo accoglie, se ne prende cura e infine se ne innamora perdutamente. Ma l’unione di Enea e Didone non dura a lungo perché l’eroe troiano riceve dagli Dei l’ordine di proseguire il suo viaggio verso l’Italia. Partito Enea, Didone si uccide, mentre Iarba, accecato dall’ira e dal dolore, incendia Cartagine. Nelle scene III – IV del secondo atto si allude a quanto accaduto nel primo atto: Iarba, fingendosi un ambasciatore, si è presentato alla regina chiedendole di acconsentire alle nozze e, allo stesso tempo, di consegnargli la testa di Enea. Dopo il deciso rifiuto di Didone, Iarba tenta di uccidere Enea, suo nemico e rivale, ma viene arrestato dalle guardie della regina.

Osservazioni linguistiche: La lingua di Metastasio, caratterizzata da una forte musicalità, è sintatticamente semplice, anche se sono frequentissime le posposizioni del verbo, le anastrofi e gli iperbati. Il lessico è caratterizzato dalla propensione per una terminologia ‘poetica’, utilizzando quindi gli allotropi più rari e arcaici (periglio invece di pericolomerto invece di merito ecc.), anche per marcare la differenza tra prosa e poesia.

Metricaendecasillabi e settenari liberamente rimati.

Edizione: Il brano è tratto da: Pietro Metastasio, Opere, a cura di Mario Fubini, Riccardo Ricciardi Editore, Milano-Napoli, 1968, nella trascrizione della biblioteca telematica liber liber.

Links: Metastasio scrisse più di mille arie, e alcune sono disponibili in rete. In rete si può ascoltare la versione musicale di Domenico Sarro. Il libretto dell'opera si può consultare presso il sito Libretti d'opera