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Lorenzo Da Ponte, Don Giovanni, atto 1

SCENA QUARTA

Strada. Alba chiara.
Don Giovanni e Leporello

DON GIOVANNI

Orsù, spìcciati presto... Cosa vuoi?

LEPORELLO

L'affar di cui si tratta
È importante.

DON GIOVANNI

Lo credo.

LEPORELLO

È importantissimo.

DON GIOVANNI

Meglio ancora: finiscila.

LEPORELLO

Giurate
Di non andare in collera.

DON GIOVANNI

Lo giuro sul mio onore:
Purché non parli del Commendatore.

LEPORELLO

Siamo soli?

DON GIOVANNI

Lo vedo.

LEPORELLO

Nessun ci sente...

DON GIOVANNI

Via!

LEPORELLO

Vi posso dire
Tutto liberamente...

DON GIOVANNI

Sì!

LEPORELLO

Dunque, quand'è così:
(all'orecchio, ma ad alta voce)
Caro signor padrone,
La vita che menate è da briccone!
DON GIOVANNI
Temerario! In tal guisa...
LEPORELLO
E il giuramento...

DON GIOVANNI

Non so di giuramento... Taci... o ch'io...

LEPORELLO

Non parlo più, non fiato, o padron mio.

DON GIOVANNI

Così saremo amici. Or odi un poco:
Sai tu perché son qui?

LEPORELLO

Non ne so nulla.
Ma, essendo l'alba chiara, non sarebbe
Qualche nuova conquista?
Io lo devo sapere per porla in lista.

DON GIOVANNI

Va là che sei il grand'uom! Sappi ch'io sono
Innamorato d'una bella dama;
E son certo che m'ama.
La vidi, le parlai; meco al casino
Questa notte verrà... Zitto: mi pare
Sentir odor di femmina...

LEPORELLO

Cospetto!
Che odorato perfetto!
DON GIOVANNI
All'aria mi par bella.

LEPORELLO

(fra sé)
E che occhio, dico!

DON GIOVANNI

Ritiriamoci un poco,
scopriamo terren.

LEPORELLO

[fra sé]
Già prese fuoco.

SCENA QUINTA

Don Giovanni, Leporello e Donn'Elvira

DONN'ELVIRA

[entra, in abito da viaggio]
Ah! chi mi dice mai
Quel barbaro dov'è,
Che per mio scorno amai,
Che mi mancò di 
Ah! se ritrovo l'empio,
E a me non torna ancor,
Vo' farne orrendo scempio,
Gli vo' cavar il cor .

DON GIOVANNI

[sottovoce a Leporello]
Udisti? Qualche bella
Dal vago abbandonata. Poverina!
Cerchiam di consolare il suo tormento.

LEPORELLO

[fra sé]
Così ne consolò mille e ottocento.

DON GIOVANNI

Signorina!

DONN'ELVIRA

Chi è là.

DON GIOVANNI

Stelle! che vedo!

LEPORELLO

Oh, bella! Donn'Elvira!

DONN'ELVIRA

Don Giovanni!...
Sei qui, mostro, fellonnido d'inganni...

LEPORELLO

(fra sé)
Che titoli cruscantiManco male

DON GIOVANNI

Via, cara Donn'Elvira,
Calmate quella collera... sentite...
Lasciatemi parlar...

DONN'ELVIRA

Cosa puoi dire,
Dopo azion  nera? In casa mia
Entri furtivamente. A forza d'arte,
Di giuramenti e di lusinghe, arrivi
A sedurre il cor mio:
M'innamori, o crudele,
Mi dichiari tua sposa. E poi, mancando
Della terra e del cielo al santo dritto,
Con enorme delitto
Dopo tre  da Burgos t'allontani,
M'abbandoni, mi fuggi, e lasci in preda
Al rimorso ed al pianto,
Per pena forse che t'amai cotanto.

LEPORELLO

(fra sé)
Pare un libro stampato.

DON GIOVANNI

Oh, in quanto a questo
Ebbi le mie ragioni.
(a Leporello)
È vero?

LEPORELLO

È vero.
(ironicamente)
E che ragioni forti!...

DONN'ELVIRA

E quali sono,
Se non la tua perfidia,
La leggerezza tua? Ma il giusto cielo
Volle ch'io ti trovassi
Per far le sue, le mie vendette.

DON GIOVANNI

Eh, via,
Siate più ragionevole...
(fra sé)
Mi pone
A cimento, costei.
(a Donn'Elvira)
Se non credete
Al labbro mio, credete
A questo galantuomo.

LEPORELLO

(fra sé)

Salvo il vero.

DON GIOVANNI

[a Leporello]
Via, dille un poco...

LEPORELLO

(sottovoce [a Don Giovanni])
E cosa devo dirle?

DON GIOVANNI

(ad alta voce, partendo senza esser visto)
Sì, sì dille pur tutto.

DONN'ELVIRA

(a Leporello)
Ebben, fa' presto.

LEPORELLO

Madama... veramente... in questo mondo
Conciossiacosaquandofosseché
Il quadro non è tondo...

DONN'ELVIRA

Sciagurato!
Così del mio dolor gioco ti prendi?
(verso Don Giovanni che non crede partito)
Ah, voi...
[non vedendolo]
Stelle! L'iniquo
Fuggì, misera me!... Dove? in qual parte...

LEPORELLO

Eh! lasciate che vada. Egli non merta
Che di lui ci pensiate...

DONN'ELVIRA

Il scellerato
M'ingannò, mi tradì...

LEPORELLO

Eh! consolatevi:
Non siete voi, non foste e non sarete
Né la prima né l'ultima. Guardate
Questo non picciol libro: è tutto pieno
Dei nomi di sue belle.
Ogni villa, ogni borgo, ogni paese
È testimon di sue donnesche imprese.

(ALLEGRO)

Madamina, il catalogo è questo
Delle belle che amò il padron mio;
Un catalogo egli è che ho fatt'io:
Osservate, leggete con me.

In Italia seicento e quaranta,
In Lamagna duecento e trentuna,
Cento in Francia, in Turchia novantuna,
Ma in Ispagna son già mille e tre.

V' ha fra queste contadine,
Cameriere, cittadine,
V'han contesse, baronesse,
Marchesane, principesse,
E v'han donne d'ogni grado,
D'ogni forma, d'ogni età.

Nella bionda egli ha l'usanza
Di lodar la gentilezza;
Nella bruna, la costanza;
Nella bianca, la dolcezza.
Vuol d'inverno la grassotta,
Vuol d'estate la magrotta;
È la grande maestosa,
La piccina è ognor vezzosa.

Delle vecchie fa conquista
Pel piacer di porle in lista:
Ma passion predominante
È la giovin principiante.

Non si picca se sia ricca,
Se sia brutta, se sia bella:
Purché porti la gonnella,
Voi sapete quel che fa.


1 affar 
Affare, apocope.

2 menate 
Conducete. In questa accezione menare è tipico della lingua letteraria.

3 guisa
Modo, gallicismi/provenzalismi.

4 il
Un.

5 sono
Sono innamorato, enjambement.

6 meco
Con me, pronomi comitativi.

7 casino
Villino di campagna.

8 Cospetto
In funzione interiettiva esprime stupore.

9 All'aria
Dall’aria, a.

10 scopriamo terren
Esploriamo il terreno.

11 scorno
Vergogna.

12
Fede. Forma con apocope sillabica, apocope.

13 Vo
Voglio, volere.

14 cor
Cuore. Forma monottongata diffusissima in poesia, monottongazione.

15 vago
Innamorato, amante. Vago non si usa più oggi come sostantivo con questo significato.

16 fellon 
Traditore. Aggettivo di uso letterario.

17 nido d'inganni
Nido qui è usato in senso spregiativo, riferito a Don Giovanni è una metafora. I tre epiteti formano una climax.

18 cruscanti
Altisonanti, accademici da accademico della Crusca.

19 Manco
Meno.

20
Così, .

21 nera
Cattiva.

22 arte
Artifici.

23 arrivi
Arrivi a sedurre, enjambement.

24 Della terra e del cielo al santo dritto
Al santo diritto della terra e del cielo: anastrofe. Dritto e una forma sincopata, sincope.

25
Giorni.

26 cotanto
Così tanto.

27 pone
Mi mette alla prova.

28 Al labbro mio
Alle mie parole: metonimia, plurale/singolare.

29 Salvo
Tranne.

30 Conciossiacosaquandofosseché
Comico assemblaggio di congiunzioni concessive, congiunzioni.

31 iniquo
Ingiusto.

32 merta
Merita. Forma sincopata tipicamente poetica (e qui con intenzione comica), sincope.

33 ci
pleonasmo.

34 Il
lo. Varia ancora l’uso dell’articolo maschile davanti ad s impura, articolo.

35 Non siete voi, non foste e non sarete
Poliptoto.

36 picciol
Piccolo.

37 di
Delle. Non ancora è del tutto normato l’uso dell’articolo davanti al possessivo, possessivi.

38 egli
Questo: egli è usato come pronome neutro, pronomi personali.

39 Lamagna
Germania.

40 Ispagna
Spagna; prostesi.

41 V'ha
C’è, ci sono, avere. Viene ripreso anaforicamente per due volte nei versi successivi; anafora.

42 Marchesane
Marchese.

43 ognor
Sempre.

44 Pel
Per il. Forma sintetica della preposizione articolata.

45 giovin
Giovane. Giovine e giovene sono allotropi poetici rispetto alla forma giovane; allotropi.

46 si picca
Non gli interessa. Picca ... ricca: paranomasia.