Springe direkt zu Inhalt

Matteo Bandello

Bandello (Castelnuovo Scrivia 1485 – ? 1561 ca.) era di origine lombarda. Entrò nell’ordine domenicano e intrattenne relazioni con le maggiori famiglie e corti dell’Italia settentrionale, in particolare fu legato alle corti di Milano, Mantova e Verona. Svolse incarichi diplomatici oltre a dedicarsi agli studi. Tra il 1507 e il 1526 visse nel convento domenicano delle Grazie di Milano, dove è ambientata la novella qui presentata. Nel ’26 abbandonò la vita religiosa. Bandello riassume in sé le caratteristiche dell’umanista colto e del cortigiano abile e mondano. Compose molte rime confluite in un Canzoniere e produsse un nutrito epistolario. Negli anni ’40 si trasferì in Francia, ad Agen, al seguito della famiglia Fregoso. Qui ebbe probabilmente occasione di venire a conoscere la raccolta di racconti Heptameron, composta dalla regina di Navarra, Margherita d’Angoulême. Tra il 1547 e il 1554 si dedicò alla raccolta e revisione delle Novelle. Le cui traduzioni ebbero fortuna europea e fornirono ispirazione ad autori come Shakespeare (si pensi a Romeo e Giulietta), Shelley, Stendhal, Cervantes e Byron. L'opera getta una nuova luce sugli eventi dell'epoca come la realizzazione del Cenacolo di Da Vinci a Milano.

Links: Si riporta qui il testo nell'edizione di "Tutte le opere di Matteo Bandello" del 1943 pubblicata a Milano per Mondadori consultabile nella biblioteca digitale di liberliber.