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Leon Battista Alberti, I Libri della Famiglia, Libro III

Nei libri della famiglia vengono discussi comportamenti e precetti atti ad una buona conduzione familiare, viene modellato il perfetto homo oeconomicus: È un trattato in forma di dialogo e si compone di quattro libri, i primi tre furono scritti tra il 1432-34, il quarto, diverso dagli altri per tema e carattere, fu compiuto nel 1441. Protagonisti sono alcuni membri della famiglia Alberti realmente esistiti: intorno al letto di morte di Lorenzo, amici e parenti si sono riuniti per discutere. L’opera si inserisce nella tradizione precettistica e trattatistica fiorita nel Quattrocento in Italia, a Firenze in particolare, con l’intento di definire delle norme orientative per il comportamento sociale e familiare degli individui. Il Libro I è dedicato all’educazione dei figli, il Libro II al matrimonio, il libro III all’amministrazione del patrimonio e della casa, il libro IV all’amicizia.

Note linguistiche: Ricorrono alcuni tratti del toscano quattrocentesco: per esempio nel campo dei pronomi personali (gli per le) e dei possessivi che seguono un accordo particolare o sono indeclinabili. Come abituale nell’italiano antico viene frequentemente praticata l’enclisi pronominale. Si vedano inoltre la frequenza di certi indefiniti (niuno/a, alcuno/a) e pronomi relativi (quale senza articolo), come pure la presenza di pronomi riflessivi con verbi che oggi si usano senza diatesi media (volersi). Nella sintassi si notino i lunghi periodi, sia in paratassi che ipotassi, mutuati sul modello della sintassi latina e la predilezione per il polisindeto. Le infinitive spesso non sono introdotte da preposizione dopo quei verbi che oggi la richiederebbero: aveva imparato ubbidire. Frequente anche l’accusativo con l'infinito. Spesso manca il "che" ad introdurre una secondaria: tu provedi nulla s'adoperi male.

Links: Concordanze

Edizione: in liber liberI libri della Famiglia, a cura di R. Romano, A. Tenenti, F. Furlan, Einaudi, Torino 1994.